I libri
Diari di viaggio e racconti on the road
Ciao mamma! Vado a Mosca in bici
3000Km in solitaria verso est
Perché verso est? Perché a Mosca? E, soprattutto, perché proprio in bici? La risposta a queste domande si snoda in 31 tappe che percorrono le strade e la storia di otto nazioni, dal cuore ai confini dell’Europa. Si tratta di un diario, il racconto di un viaggio che pulsa a un ritmo lento, tutto umano, incontro a volti, cieli, lingue, culture, luci e ombre di uno spazio a tratti sconfinato ma che racchiude il terreno fertile delle nostre radici. Rita, la Volpe a pedali, e la Signora, sua fedele compagna a due ruote, partono da San Pietro all'Olmo e narrano,giorno per giorno, 3000 km di una piccola Odissea che le vedrà concludere vittoriosamente questa piccola, pacifica “campagna di Russia”.
Una bici per cammello
5000Km in sella dall'Iran all'Asia centrale
tra deserti, steppe e vette innevate
Ci sono un ciclista bretone, una volpe a pedali e un sogno a forma di viaggio. Non è una barzelletta ma l'inizio di un'avventura in bici sulle orme di Marco Polo, alla scoperta dell'Iran e degli -stan dell'Asia Centrale. Dopo aver cercato la storia e un logos pedalando tra capitali d'impero e tracce di barbari, Rita Sozzi torna in sella lungo la sottile linea che fu la Via della Seta, in un orizzonte sconfinato che acquista senso nella scoperta dell'altro, delle culture, dei volti e delle voci che si fanno via via meno straniere. La storia, le dune, l'arte, le lunghissime ombre sulla sabbia, le yurte dei pastori nomadi, la fatica e i racconti di chi vive quest'altra metà del mondo, nel difficile equilibrio tra libertà e dittature, riecheggiano in un diario di viaggio che profuma di tè e spezie. "Da una Samarcanda all'altra ci fuggiamo incontro su questa strada di pietra e vento, troppo bella per avere pietà di noi, due solitudini in fiore sull'orlo del nulla, noi naufraghi d'altri mari, altre vite, altri amori, noi eroi delle piccole cose con la sola paura di essere felici." Oltre 400 fotografie, arricchiscono questo incredibile "diario di viaggio".
Canto notturno di una ciclista errante per l'Asia.
6000Km in solitaria pedalando
lungo Transiberiana e Transmongolica
"Qui si crede, evidentemente, nella terra e nel cemento, si crede nelle api, nei laghi e nelle ciminiere, si crede che davvero dio stia troppo in alto e lo zar troppo lontano perché possano cambiare il fango in oro e i fiumi in latte.
Qui siamo all’estremo lembo d’Europa e i miracoli non avvengono. Ci sono i monti e il vento e la terra rimane bassa, nonostante il cielo altissimo. Qui il vecchio continente cede il passo ad un continente ancor più antico e tutto si trasforma, immobile, in un movimento lentissimo come tutte le giostre di soli e lune.
Il pastore errante di Leopardi continua a cantare e a chiedere, ogni notte. E non si sente risposta alcuna, se non lo stormire delle foglie d’argento e il profumo dei tigli, in una nebbia surreale e candida che ora si è levata e copre tutto. Pare dicano che forse non è così funesto a chi nasce il dì natale, se si ha il senso della terra e la linfa nelle vene."